
Si perchè il realismo è estremo, guardate i riflessi sul pavimento tirato a lucido: le scuole Giapponesi hanno proprio il pavimento tirato a lucido....
Il cestello della bicicletta ha le sue belle viti, e quelle bottiglie vuote hanno un'etichetta talmente realistica che potrebbe sembrare una foto ritoccata...
E quest'aula vuota, i banchi realisticamente disegnati in posizione imperfetta, il riflesso sul legno lucido delle sedie...

Questa strada, ne puoi vedere migliaia uguali a Tokyo, ma il riflesso dei cavi elettrici sull'asfalto e le tonalità di colore, che roba ragazzi...
Ma a che pro? Narrare una storia d'amore intermezzando centinaia di inquadrature come queste...mi ricorda il gruppo rock dei Dream Theater, sono dei fenomeni con gli strumenti, ma se la tirano troppo con il virtuosismo fino a diventare eccessivi come una torta con sopra due chili di zucchero. La chiave d'interpretazione potrebbe essere il dare al giapponese che vede il film le sensazioni che ben conosce dal suo passato, e tramite queste immagini di familiare rimembranza farlo immergere in un'atmosfera tale da generare un buon terreno di coltura per lo sviluppo di quel bel sentimento di tristezza misto a commozione che tutti i film 純愛(Jun-ai – vero amore) vogliono comunicare. La mia esperienza giapponese mi ha permesso di apprezzare questa familiare rimembranza: è bello vedere il treno della Chuo line, gli enormi corridoi della stazione di Shinjuku che più di una volta ho percorso, e il grattacielo della DOCOMO visto dal soprapassaggio sopra il ponte di Harajuku, le luci abbaglianti di un Konbini con i frigoriferi delle bevande posizionati sempre nella stessa posizione, lì in fondo nel muro opposto all'entrata. Ma per chi non conosce il Giappone, dopo i primi venti minuti sopraggiunge la noia, è inutile negarlo. Tralasciando la parte grafica, vera colonna portante del lavoro, la trama e la sceneggiatura sono approssimative, con volontarie pause e tagli in punti strategici che non fanno altro che troncare, forse volutamente, qualcosa di importante.
Penso sia estremamente educativo per chiunque voglia conoscere come ragionano 'sti Giapponesi: questo film è l'enunciazione di un concetto che da tempo sto cercando di sviluppare ed ancora adesso mi viene difficile descrivere: sono solito definirla "virtualità". I Giapponesi hanno questa innata capacità di creare nella loro mente un microcosmo che gli permette di alienarsi dalla realtà e di perseverare in ciò in cui credono: questo può essere un sentimento d'amore, l'ammirazione per un personaggio famoso, la passione per un hobby, il lavoro o la famiglia. Per quanto riguarda i sentimenti amorosi, l'alienazione dalla realtà è talmente forte che anche a distanza dalla persona amata, anche se non corrisposti, uomini e donne coltivano dentro il loro cuore un amore talmente sconfinato da essere distruttivo. Ma quando i nodi arrivano al pettine, quando si passano cinque anni di scuola superiore a guardare una ragazza o un ragazzo e scrivere a questa persona lettere d'amore, e ci si deve dichiarare (perchè è ora di andare all'università), stanno zitti. Perchè fanno così? Un sentimento covato troppo a lungo diventa polvere di stelle che vaga isterica per l'universo, la mitizzazione e l'adorazione portano all'alienazione e il contatto con la realtà è distrugge un fragile guscio già svuotato al suo interno dalla suddetta polvere di stelle. La realtà è talmente brutta, che è meglio continuare a sognare.
秒速5センチメートル(Cinque Centimetri Al Secondo) è un esercizio di stile a tratti stucchevole ma bellissimo, e una storia estremamente "Giapponese" che non soddisfa di certo un non Giapponese.
秒速5センチメートル(Byōsoku Go Senchimētoru - 5 Centimetri Al Secondo)
Giappone, 2007 - regia di 新海誠(Shinkai Makoto)
22 commenti:
Questo sembra bellissimo!!!
Lo voglio vedere la prossima volta Nick!!!
>Cuggino> Contaci!! :)
L'impianto visivo sembra molto bello, vale la pena di dargli un'occhiata!
>Andrea> Si è una figata, e la storia è tosta nel bene e nel male, da vedere per capire di cosa parlo! Te lo passo alla prossima!!
io lo visto sub-ita circa 3 mesi fa è mi era piacuto tantissimo anche se il finale ...ho visto anche gli altri 2 film di animazione dello stesso autore ,compreso il primo che realizzo da solo e che doppio' con la sua ragazza,a mio parere è un capolavoro
>Nas> Davvero? Voglio assolutamente il primo film, mi sai dire il nome?? :)
Makoto Shinkai:La voce delle stelle,Hoshi no Koe
e Kanojo To Kanojo No Neko,Lei ed il suo gatto.
Grazie!! :)
anche io
buon inizio settimana
^___________________^
>pupottina> Buona settimana anche a te!! :)
l'ho visto, ma ancora ho moltissime difficoltà a capire quei silenzi... ^_^
>Strawberry> La mente giapponese è talmente lontana dalla nostra che non si può non rimanere affascinati...
sai fà pensare.. e mi viene in mente una frase ..."sogna pura, se vivrai per sempre"
>Rosa> :)
Noia, dove?
Me la son persa.
>Qdoot> Ho scritto: che la noia sopraggiunge per chi non conosce il Giappone, evidentemente tu lo conosci e hai apprezzato in pieno il messaggio di Makoto Shinkai!
Uhm, no, non particolarmente almeno.
Non trovo, più semplicemente, che Shinkai abbia cercato di trasmettere il realismo del film, con sequenze di immagini riguardanti il Giappone.
Ti consiglio di guardare altre
delle sue opere, se non l'hai ancora fatto, noterai che il tipo di inquadrature è sempre lo stesso, Giappone a parte. ;)
Probabilmente, può sopraggiungere la noia in quanto in questo tipo di riprese, le animazioni sono molto poche, ma personalmente l'ho trovata una scelta eccezionale.
>Qdoot> Appena possibile vedrò gli altri!
Stupendo quest'anime,bellissimi il primo e il terzo episodio (specie il finale),il secondo così così.
Comunque questa è pura arte giapponese ;)
>Marco> Concordo, poesia pura!! :)
Dove posso trovarlo?
>Marilou> Mulo o torrent! :)
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