domenica 15 febbraio 2009

エリ・エリ・レマ・サバクタニ (Eli Eli, Lema Sabachtani)

E' un titolo bizzarro, è una citazione in aramaico, è una delle ultime frasi pronunciate da Gesù morente in croce, riportata da nel Vangelo di Luca (23:24) e nel Vangelo di Matteo (5:44): significa "Dio, Dio, perchè mi hai abbandonato?".

In una speduta località Giapponese, forse nell'isola settentrionale di Hokkaido, due musicisti sperimentano e creano sonorità di ogni genere, e le registrano con delle attrezzature audio professionali. I due vagano in un mondo che sembra deserto, popolato solo di cadaveri. Sono i famosi musicisti alternativi Mizui e Asuhara. Arriva a turbare la loro quiete un furgone bianco con un vecchio magnate, un detective ed una ragazzina legata: pensano che la musica dei due strani sperimentatori sonori possa guarire la ragazzina dalla malattia che l'affligge, e con lei affligge milioni di persone in tutto il mondo: la sindrome di Lemmings, che induce le persone a commettere suicidio.
Beh, oltre a qualche altro avvenimento, non c'è trama, solo rumore e immagini. Mizui e Asuhara, interpretati rispettivamente da 浅野忠信(Asano Tadanobu) e 中原昌也(Nakahara Masaya), creano dei rumori terrificanti coi loro strumenti (tutte le performances sono improvvisazioni live ad opera degli stessi attori). Ispirazione di morte e tristezza, ma allo stesso tempo di fresca giovinezza e bellezza è l'eterea 宮崎あおい(Miyazaki Aoi), la ricorderete nel bellissimo ただ、君を愛してる (Tada, Kimi Wo Ai Shiteru - Semplicemente, Ti Amo), o in 好きだ (suki-da). Il regista 青山真治(Aoyama Shinji) ha creato questo film con l'intento di comunicare qualcosa, ne sono certo, ma penso non ci sia riuscito, o almeno non ha fatto in modo che la mia mente recepisse il suo messaggio. L'idea di un'umanità distrutta è comune in tanti film: l'impostazione sovrannaturale e organolettica di immagini e suoni sembra rendere il nostro mondo come un pianeta extraterrestre, all'inizio addirittura sembra veramente di non essere su questo pianeta, almeno non nel pianeta che vive questa era: l'irruzione in scena dei visitatori che cercano i due musicisti, sembra quasi violentare questa quiete aprendo delle ferite mai rimarginate e scombussolando irrimediabilmente degli equilibri raggiunti dai "rumorosi esuli" con una condizione di allegro ascetismo. La ragazza, Hana, bellissima nel suo nero vestire, quasi un angelo decaduto, penso sia la metafora dell'umanità in difficoltà che chiede aiuto, ma in maniera distratta e svogliata, al contrario del suo ricco zio che pur di curarla ucciderebbe, nel vero senso della parola.
Purtroppo non ci siamo sul fronte della sceneggiatura, incerta, slegata, inconcludente, cerca goffamente di stabilire inaspettati legami con situazioni narrative parallele senza però riuscirci, e il risultato è un pasticcio noioso e assai lungo da sopportare. La fotografia, belli i paesaggi e le scenografie, ma Aoyama va malissimo quando vuole sperimentare sfocature, filtri bluastri etc. E la musica, che pasticcio informe e puzzolente. Quando ero più piccolo imparai a suonare la chitarra. Poi comprai la chitarra elettrica. Ricordo che nessuno sopportava quando stirmpellavo facendo un rumore atroce col distorsore inserito, e in effetti era sgradevole: lo chiamano "noise", questo, "rumore", per me fa semplicemente schifo.
Nonostante la presenza di attori di calibro, sconsiglio altamente questo film. E alzandomi in piedi cito il buon Fantozzi che alla fine dell'ennesima visione della "Corazzata Potëmkin" dice soddisfatto:
"E' una cagata pazzesca!"



エリ・エリ・レマ・サバクタニ (Eri-Eri-Rema-Sabakutani - Eli Eli, Lema Sabachtani)
Giappone, 2005 - regia di Shinji Aoyama

domenica 1 febbraio 2009

東京ゾンビ (Tokyo Zombie)

L'avevo tradotto tempo fa, ma non avevo mai scritto nulla a riguardo...
A Tokyo, parlando di nettezza urbana, le cose sono diciamo "sfuggite di mano" alle autorità, e gli abitanti hanno accumulato la loro immondizia, e non solo immondizia ma automobili da rottamare, elettrodomestici, corpi di persone ammazzate e non, parti di corpi di persone ammazzate, in una specie di montagna, così alta da avere la neve perenne nella sua cima, e da essere chiamata "Black Fuji", il Fuji Nero. La quantità di anime malvage seppellite nella montagna generano una specie di reazione di non so quale genere, che fa rianimare i cadaveri come Zombie. Fujio e Mitsuo, dipendenti di una fabbrica di estintori, si esercitano nelle tecniche del Jujitsu, anzichè lavorare. come al solito. Il loro datore di lavoro li scopre e li sottopone ad una punizione umiliante: Fujio lo ammazza con un colpo d'estintore in testa. I due sepelliscono il cadavere nel Black Fuji. Il padrone della fabbrica, Fujimoto, ritorna in veste di Zombie: Fujjio, da buon idiota quale è, non si accorge di nulla, mentre Mitsuo, lo sveglio, lo mette alla prova facendogli affrontare lo zombie col Jujitsu. Lo zombie nonostante la sua lentezza sembra avere la meglio, e Mitsuo lo annienta con un altro colpo di estintore in testa. L'arrivo di una folla di Zombie li costringe a fuggire, in un viaggio che li porterà verso uno strano destino, in un crescendo di eventi bizzarri.
E cosa ci si può aspettare dal pazzo che ha sceneggiato alcune perle di 三池崇史(Miike Takashi) come 殺し屋1(Koroshiya Ichi - Ichi The Killer) e 極道恐怖大劇場牛頭Gozu (Gokudō kyōfu dai-gekijō: Gozu - Gozu)? Un film altrettanto folle. 佐藤佐吉(Sakichi Satō) qui in veste di regista oltrechè sceneggiatore, adatta per il grande schermo il manga di 花くまゆうさく(Hanakuma Yūsaku) e prende "in prestito" dai suoi precedenti lavori il grande 浅野忠信(Asano Tadanobu) già carnefice sadomaso di Ichi The Killer e il prolifico 哀川翔(Aikawa Shō) protagonista di Gozu e indimenticabile interprete di mille personaggi grotteschi nei film di Miike. Ne esce uno zombie movie che cerca in maniera assai maldestra di essere comico, ma alla maniera giapponese, quindi non è tanto comico, cioè a volte fa ridere, ma è un tipo di comicità poco adatto ad un pubblico occidentale. Ricordo una volta di aver visto il fantasmagorico 茶の味(Cha No Aji - Il Sapore Del The), di 石井克人(Ishii Katsuhito) con degli amici giapponesi: un film di una genialità incommensurabile grazie alla sua sottile comicità. Beh durante la visione di quel film, quando io e mio fratello ridevamo come dei deficienti, i Giapponesi rimanevano zitti e seri, mentre quando loro ridevano, noi ci chiedevamo cosa trovassero di così divertente. Da allora capii la differenza tra comicità giapponese e comicità occidentale. Beh penso che 東京ゾンビ(Tōkyō zonbi - Tokyo Zombie), a suo tempo consigliatomi da un'amica Giapponese come "film estremamente comico", sia un film per far ridere i Giapponesi, punto. Comunque, un buon appassionato di cinema orientale non può non sentirsi appagato dalla presenza di...

...浅野忠信(Asano Tadanobu) che fa l'idiota in versione afro, in coppia con...

...哀川翔(Aikawa Shō) che riesce ad essere serio con quella pelata posticcia e quella tuta con sotto il pigiamone che sembra quello di mio cugino Fabrizio quando era piccolo. Beh almeno chi vedrà il film potrà dire di aver visto uno Zombie movie Giapponese!

Note di traduzione: Ho cercato questo file in lingua inglese per almeno un anno, da quando la mia amica N-chan mi aveva detto che questo film faceva morire dalle risate. Il file era scandaloso, mancavano diverse linee a alcune addirittura non erano assegnate al personaggio giusto. Fortunatamente in questo anno la mia conoscenza del Giapponese è migliorata, non che lo sappia parlare, ma ora riesco a capire il senso di una minima parte delle frasi che sento, quindi ho innnanzitutto eliminato il maggior numero di parolacce possibile, visto che la lingua Giapponese non ne contempla proprio, e ne ho lasciato qualcuna proprio nei punti dove proprio ci voleva (in effetti, è una tentazione troppo grande lo sbizarrirsi nel ricercare le più svariate e volgari variazioni sul tema nella traduzione di ばか(Baka - Stupido), una delle poche parole volgari giapponesi): ho poi modificato il senso di alcuni discorsi che nella traduzione in inglese comunque era sbagliato.

Qui trovate i sottotitoli da me tradotti in Italiano per la versione YUiZ

東京ゾンビ (Tōkyō zonbi - Tokyo Zombie)

Giappone, 2005 - regia di 佐藤佐吉(Satō Sakichi)