giovedì 13 novembre 2008

Go

Che senso ha un nome?
Quella che noi chiamiamo "rosa",
con qualsiasi altro nome
avrebbe lo stesso profumo.
W.Shakespeare
Dedicato a tutti coloro che pensano che il Giappone sia il paese dei balocchi.
Sugihara è un ragazzo coi capelli strambi, porta la divisa della squadra di basket della scuola, sta nel mezzo di un campo da basket di quelli belli in parquet come tutti i campi da basket delle scuole Giapponesi, e perso nei suoi pensieri rimane immobile mentre i suoi compagni e gli avversari giocano la loro partita infischiandosene completamente di lui, pure evitandolo e schivandolo nel portare a termine un'azione. Sugihara sa benissimo perchè fanno così: lui è un 在日(Zainichi), cioè un ragazzo nato e cresciuto in Giappone da genitori immigrati Coreani. Per i Giapponesi i Coreani hanno il sangue sporco. Durante un'azione la palla finisce accidentalmente nelle sue mani, i compagni di squadra si avvicinano e lo picchiano malamente per riprendere la palla. Lui la riprende, va dall'altra parte del campo e tira al canestro opposto, segnando una bomba clamorosa, e dopo impazzisce e comincia a dare calci volanti a chiunque gli stia intorno.
Un bel passo indietro e la narrazione torna a tre anni prima, quando Sugihara, vero nome "Lee", frequentava una scuola Nord Coreana e faceva il teppista con i compagni sfidando a muso duro la polizia Giapponese. Una bravata andata male lo mette a confronto col padre proprio nella stazione di polizia: il padre, ex pugile di alto livello, lo ammazza di botte tanto che persino i poliziotti si impietosiscono e lo supplicano di smettere. Questo è il padre di Sugihara. Un'educazione rigida al rispetto delle regole che apre nel ragazzo una breccia, che lo porterà a lasciare la scuola Nord Coreana per frequentare un liceo Giapponese: perchè questo, come ripete tante volte la sua stessa voce fuori campo all'inizio del film, è il racconto della sua storia d'amore, con la bellissima Sakurai.
Tema dolente e difficile per 行定勲(Isao Yukisada), il bravo regista che si è formato presso la scuola di cinema della Toho a Tokyo, ha fatto esperienza come aiuto regista di Shunji Iwai in alcuni dei suoi film (Love Letter, April Story e Swallowtail Butterfly) e nel 2004 ha sfondato dirigendo uno dei più grandi successi cinematografici della storia cinematografica Giapponese, 世界の中心で、愛をさけぶ(Gridare Amore Dal Centro Del Mondo). Ci vuole del coraggio a parlare di razzismo in Giappone. Una fetta di questo razzismo è rivolta verso i Coreani. In Giappone nonostante tu nasca in territorio giapponese, se i tuoi genitori sono Coreani tu non sei un Giapponese, ma sei un "residente speciale", un 在日(Zainichi). Gli Zainichi vivono una vita quasi in incognito, prendono un nome Giapponese e cercano di vivere una vita normale sperando che questa cosa non si sappia in giro. Shiho, la mia ragazza, lavora in un'agenzia di viaggi: lì spesso arrivano degli Zainichi che sono costretti per motivi d'immigrazione a fornire il loro vero nome, e lo staff dell'agenzia deve stare estremamente attento a fare in modo che questo nome non si divulghi, anche solo cercando di non chiamarli con quel nome in agenzia di fronte ad altri clienti. Gli Zainichi difficilmente trovano lavoro, le ragazze giapponesi sono schifate da loro per via del fatto che chiunque, dai genitori alla scuola, insegnano loro che i Coreani, come i Cinesi, sono diversi e hanno il sangue sporco. L'argomento è abbastanza vasto e lo tratterò in futuro su nicolaingiappone, è importante però dire che pur essendo la situazione ancora estremamente grave, le cose stanno lentamente cambiando.
La regia di Yukisada è sorprendentemente diversa da quella "piatta" di Sekachu, alcuni passaggi sono veramente geniali. C'è poi la superstar Kou Shibasaki che non può che mettere d'accordo tutti quanti. Il finale è uno spiraglio di luce al quale tutti noi (occidentali e nippofili) aspiriamo, nonostante purtroppo rimanga l'amaro in bocca del continuare a scoprire lati oscuri di un Giappone pieno di paradossali schifezze sociali.
Go
Giappone/Corea, 2001 - regia di Isao Yukisada