domenica 28 settembre 2008

青の炎(La Luce Blu)

In una non precisata cittadina costiera del Giappone (avrei detto Kamakura, ma in alcuni punti il terreno è troppo ripido..) vive Shuuichi, un ragazzo che come gli altri va a scuola, fa a volte il timido e a volte lo sbruffone-timido-molesto-giapponese con le ragazze, vive nel garage di casa attrezzato come un rifugio antiatomico, a prova della sua chiusura nei confronti del mondo, ed è appassionato di biciclette, ma che dico "biciclette", biciclette da corsa! Shuuichi ha perso il padre quando era piccolo, la madre si era risposata con un altro uomo dal quale aveva divorziato a causa della sua violenza e sregolatezza, ma ora quest'uomo, Ryuji Sone, è tornato a casa per stabilirsi, e la madre non ha fatto nulla per impedirlo. Shuuichi vive la situazione con tale pena e rabbia, che da settimane porta avanti un piano: liberarsi di Sone.

Ci sono tanti film che parlano di omicidi, tanti film che raccontano come si pianificano, raccontano delle conseguenze, ma questa volta ho visto qualcosa di diverso: Entrare nella mente di Shuichi, in quello che vive ogni giorno, vedere che nella sua mente l’unica drastica soluzione sia l’omicidio è un’esperienza abbastanza diversa dal solito, anche perché chiunque di noi sa che l’omicidio non è mai la soluzione giusta per nessun problema, ma sappiamo che la disperazione è una brutta bestia con la quale convivere. E Shuuichi è un ragazzo spinto dalla disperazione. E la cosa che più mi ha pesato di questo film è stata il dover per forza assistere all’inevitabile parabola discendente di una vittima, dove disperazione genera disperazione come una palla di neve cade da una montagna ingrandendosi sempre di più, e anche il più perfetto dei crimini ha crepe talmente profonde nella sua struttura da minarne la solidità, prima o poi. Anche se il ritmo blando di questo film ucciderebbe qualsiasi copione, e la recitazione di Kazunari Ninomiya nel ruolo di Shuuichi e degli altri lascia parecchio a desiderare, e anche se il finale poi non è completamente scontato ma quasi, la storia è imperdibile. Il film avrebbe tanti spunti di discussione, ma parlarne significherebbe essere uno spoiler, quindi guardatelo e poi si discute! Yukio Ninagawa alla regia, Anne Suzuki (Hana di "Hana and Alice" di Shunji Iwai) nel ruolo della sorella di Shuuichi, e la carinissima Aya Matsuura nel ruolo della sua ragazza, alla quale non si avvicina mai a meno di un metro di distanza.


青の炎(Ao No Honou - La Luce Blu)

Giappone, 2003 - regia Yukio Ninagawa

1 commento:

daniele (milano) ha detto...

Hehe e invece si avvicina.. alla fine del film, quando si salutano per l'ultima volta alla stazione in mezzo alla folla, lei posa il capo sulla spalla del giovane protagonista.
E' forse la scena che mi è piaciuta di più, per questo lo ricordo.
(Film visto ieri dopo un paio d'anni di lista d'attesa!)
Ciao continua l'ottimo lavoro