domenica 28 settembre 2008

ラブ&ポッパ (Love & Pop) e 援助交際( Enjo-kōsai)

Mi sono chiesto tantissime volte perchè nessun regista o sceneggiatore Giapponese avesse mai fatto o per lo meno proposto di fare un film sul fenomeno 援助交際(Enjo-kōsai), cioè letteralmente tradotto "appuntamento a pagamento", e più chiaramente parlando la prostituzione minorile in Giappone. 岩井俊二(Iwai Shunji) l'aveva fatto nel 2000 col bellissimo リリイシュシュのすべて(Riri Shu Shu No Subete - All About Lily Chou Chou) includendolo però come fenomeno indotto di un assai più vasto fenomeno chiamato いじめ(Ijime), cioè il bullismo Giapponese. Mi sono avvicinato a questo film inizialmente con l'interesse di come potesse il regista Hideaki Anno lavorare sulla pellicola, visti i fenomenali risultati nell'animazione del celeberrimo anime 新世紀エヴァンゲリオン(Shin Seiki Evangerion - Neon Genesis Evangelion). Subito dopo aver recuperato il film ho dato un'occhiata a qualche scena per verificare che i sottotitoli fossero sincronizzati, e ho visto una lunga inquadratura fatta da dentro la gonna di una ragazza in divisa scolastica, si intendo proprio da quel punto!! Ho proposto il film al cineclub di Weltall e mio fratello Deiv ha addirittura scalpitato per vederlo. Dopo la visione integrale rimane una sensazione migliore riguardo l'援助交際(Enjo-kōsai) di quella che potevo avere in precedenza, ma penso sia stato frutto di una suggestione. Mi spiego: Il film di Anno è stato girato nel 1998, in una Shibuya consumisticamente già scatenata ma ancora telecomunicativamente acerba attenua come una sordina gli effetti disastrosi che la pratica dei servizi テレクラ(Terekura) e degli 援助交際(Enjo-kōsai) stanno imprimendo sulla gioventù odierna; quando Shibuya era un cantiere, il Q-Front era solo la scritta su un recinto di lavori in corso e i cellulari erano, anche in Giappone, cosa per pochi.
Basato sul racconto トパーズ2(Topaz 2) di 村上龍(Murakami Ryū), peraltro autore di storie del calibro di オーディション(Ōdishon - Audition) poi reso in pellicola da 崇史三池(Takashi Miike), Love & Pop parla delle vicende di Hiromi Yoshii, una diciassettenne liceale di Tokyo e delle sue amiche. La giornata inizia con una colazione in casa tra i trenini del padre di Hiromi, fissato di modellismo ferroviario, sua sorella scontenta della vita e sua madre impicciona. Hiromi pianifica di andare a Shibuya per comprare un costume da bagno da utilizzare nella pausa estiva. Shibuya attira lei e le amiche in una maniera morbosamente magnetica, e allo stesso modo lo fanno le avances dei サラリーマン(Sararīman - Salaryman) di mezz'età che le avvicinano per un appuntamento ricompensato: basta che indossino la divisa, per la divisa si paga doppio, e che siano carine. Le amiche di Hiromi sono solite a questo tipo di appuntamenti, insomma sono delle innocue cene in compagnia di qualche sfigato e si mangia pure gratis, per non parlare della possibilità di avere sempre denaro pronto per acquistare l'accessorio di ultimo grido. Una di loro arriva all'appuntamento con un cellulare: gliel'ha prestato un tipo, che sospettano essere gay, e ha chiesto loro il favore di far lasciare a lei e alle sue amiche più messaggi possibile. Le ragazze pensano sia per permettere al tipo gay di attirare più uomini possibile, e stanno al gioco, lasciando ognuna un messaggio. Il cellulare è connesso ad un servizio di テレクラ(Terekura) che mette in comunicazione coloro che cercano un appuntamento e coloro che lo offrono. Le ragazze entrano verso metà mattina in un centro commerciale, e Hiromi, fermatasi davanti ad una gioielleria rimane folgorata da un anello con un Topazio incastonato: prezzo: 128000 yen (al cambio di oggi 810 euro). Le amiche organizzano per lei un 援助交際(Enjo-kōsai) di gruppo con un サラリーマン(Sararīman - Salaryman) che offriva 50000 yen per un incontro con due ragazze: loro gliene chiedono 100000 per quattro ragazze. Alla fine dell'incontro Hiromi rifiuta i soldi per il sentimento di gratitudine nei confronti delle amiche (diciamo anche che i Giapponesi odiano avere debiti di qualunque genere...) e decide di guadagnare da sola i soldi rimanenti. Una carrellata di sfigati maiali l'aspetta, fino a quando conoscerà Captain XX, vero deus ex Machina del film.

Sperimentazione è la chiave visiva di questo film, dove ogni inquadratura è cinematograficamente inedita o quasi, e il regista piazza macchine da presa un mezzo alle gambe di giovani ragazze come dentro forni a microonde o modelli di treni elettrici. Tralasciando una sola inquadratura fastidiosa, il fil è gradevolissimo ed interessante, ed è una gioia vedere i luoghi conosciuti nella realtà, come il canale dei titoli di coda che ho fortuitamente ed inconsapevolmente fotografato quando ero lì, nella strada tra Ebisu e Shibuya!!

Come detto prima, una Shibuya consumisticamente già scatenata ma ancora telecomunicativamente acerba attenua come una sordina gli effetti disastrosi che la pratica dei servizi テレクラ(Terekura) e degli 援助交際(Enjo-kōsai) stanno imprimendo sulla gioventù odierna. Un sondaggio del 1998, anno del film, rivelava che il 10% delle ragazze intervistate lo praticava. Considerando la graduale distensione dei costumi in Giappone, derivata anche dalla muta e dirompente "rivolta" delle generazioni più giovani, la percentuale dovrebbe essere ora più alta, considerando che TUTTI hanno un cellulare, che i cellulari in Giappone sono connessi alla rete sempre e ovunque e considerando che il consumismo non ha mai interrotto la sua crescita esponenziale. L'inconsapevolezza delle ragazze interessate al fenomeno, che assai scaltramente sfruttano il loro status altamente erotico in Giappone di "studentesse delle scuole superiori in divisa scolastica", non è arginata dalle istituzioni che non hanno mai emesso una legge seria a riguardo nè hanno mai attuato un serio controllo nei servizi di messaggeria telefonica テレクラ(Terekura): come se questo obbrobbrioso fenomeno facesse comodo sia agli adulti che lo sfruttano, sia alle ragazzine che ci guadagnano. Quando ero a Tokyo, ricordo di aver visto in un lounge bar in cima ad un grattacielo di Shiodome, un signore di mezz'età che cenava con una ragazzina in divisa, che avrà avuto all'incirca 16 anni: era sera tardi, e se fosse stata la figlia avrebbe volentieri messo via la divisa per un abbigliamento più informale, e poi i modi della ragazzina erano così sfacciati e bruschi che mai avrebbe osato sfoggiarli davanti al padre: era un 援助交際(Enjo-kōsai), quella bambina guadagnava del denaro in quel momento. Questo è uno degli aspetti che meno riesco a capire del Giappone, ed è così radicato nella cultura e nel senso comune di chiunque che è quasi considerato normale.
Voglio tornare a Captain XX, interpretato da 忠信浅野(Tadanobu Asano), che dice alla protagonista, e con queste parole, io che non c'entro un cazzo con la gioventù Giapponese vorrei parlare a tutte le ragazze che lo fanno:
Tu sei nuda e io sono vestito
Non farlo
Non spogliarti per un estraneo
Tutti hanno almeno una persona che tiene a loro. Mi senti?
C'è qualcuno che è in pena e soffre per te
Soffre da morire per te
Come credi si senta se la sua amata ragazza si spoglia per un altro tizio? Eh?
Non ne hai la minima idea
Tu credi che nessuno tenga a te, quando sei nuda
Giusto?
Sbagliato! Qualcuno sta male di brutto mentre tu sei nuda per qualcun altro
Smettila di stronzeggiare
Non buttarti via, vali molto più di questo.
ラブ&ポッパ (Rabu & Poppa - Love & Pop)
Giappone, 1998 - regia Hideaki Anno

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sembra interessante!!
Proverò a vederlo.

nicolacassa ha detto...

Si è bello, anche se comunque il miglior esponente del disagio giovanile rimane Shunji Iwai col suo All About Lily Chou Chou!

Anonimo ha detto...

bellissimo
e i titoli di coda con la canzone interpretata dalla protagonista un tocco di poesia

nicolacassa ha detto...

>Anonimo> (Per favore firmati ^^) Hai ragione, i titoli di coda son proprio kakkoi!! :)

Robe-chan ha detto...

Ho appena finito di vederlo. Alcune situazioni di Enjokōsai mi hanno fatto venire in mente le case da te' dove lavoravano le Geisha del periodo Tokugawa. Giovani donne brave nell'arte dell'intrattenimento. Ma, come per le Geisha (intrattenitrici) non si puo' credere che Enjokōsai sia solo quello. E' molto di piu', e' prostituzione minorile e pedofilia, pervesione, devianza.
Hideaki Anno ha cercato di analizzare cosa c'e' dietro questo fenomeno. Nel 1997 la situazione era cosi... come dire, acerba, in una fase iniziale ma gia' se ne parlava. In occidente, ma in Giappone e' raro che si affrontino questi argomenti di cui tutti conoscono l'esistenza ma che alla maniera tutta nipponica si preferisce mettere la testa sotto la sabbia per non vedere, per non ammettere che esista.

Grazie della recensione Nicola. Solo ora sono riuscito a scaricarlo per intero... utilizzo ancora sistemi antiquati (muli vari... ^__^) e non sono al passo con i tempi. Yoroshiku ne!

nicolacassa ha detto...

>DPR> Io in questi ultimi tempi adoro andare a fare gite nei "torrenti"..., i muli sono troppo lenti e a volte irreperibili!