domenica 28 settembre 2008

ヒノキオ(Hinokio: Intergalactic Love)

Satoru apre gli occhi, tutto è sfumato, le ferite sul suo viso bruciano e tutt'intorno è bianco, sono tutti vestiti di bianco e sono tutti attorno a sua madre, Sayuri, sdraiata in una barella accanto alla sua, inanime. Gli uomini bianchi si accalcano intorno lei e i macchinari attorno a lei gracchiano di suoni d'allarme. Gli uomini in bianco si arrendono, staccano le macchine, e separano i due con una tenda bianca. Sarà l'ultima volta che Satoru vedrà sua madre. Satoru rimane solo con suo padre, Kaoru, un ingegnere robotico. Satoru non cammina più, non riesce più ad uscire di casa, non parla più con suo padre. Kaoru allora costruisce un robot, il modello "603", e costruisce in camera di Satoru una postazione dalla quale il bambino può controllare il robot. Satoru comincia la sua riabilitazione al mondo esterno, rivivendo il mondo attraverso gli occhi del suo robot, e frequenta la scuola elementare che sperimentalmente ha consentito l'accesso a tecnologie come questa. Una realtà virtuale che si capovolge, in questo caso, diventando una "virtualità reale": non è Satoru ad esplorare un mondo nuovo, ma è il "nuovo", un robot, ad esplorare il solito vecchio mondo per lui. Hinokio è composto di leghe di titanio, plastica, e per alleggerire il peso totale, legno di cipresso Hinoki, da qui il soprannome che gli hanno da subito assegnato i compagni di scuola. Le cose non sono subito facili per Hinokio, la scuola giapponese non è un ambiente facile da vivere per nessuno, tantomeno per un robot, ma gli sceneggiatori sono stati abbastanza clementi nei suoi confronti, e per fortuna sua, Hinokio possiede abilità che vanno ben oltre l'immaginazione di tutti coloro che gli stanno attorno. Tra i compagni di scuola di Satoru, poi sta andando di moda un videogioco segreto, Purgatory, al quale si può accedere da porte nascoste in altri videogiochi. Satoru, durante le pause dalla sua navigazione "reale" cerca di accedere a Purgatory, come fanno i suoi compagni. Ci riesce in una manera inaspettata, e poco a poco si accorge che il videogioco è collegato alla realtà. Gli eventi porteranno Satoru e i suoi amici ad una nuova consapevolezza della realtà, con l'aiuto della realtà virtuale che continuano ad inseguire. Per una volta la tecnologia non è alienante, ma è integrante, per chi non è in grado di affrontare il mondo con le proprie forze.
Takahiko Akiyama, il regista, esplora questo mondo in bilico tra realtà e finzione virtuale con gli occhi di un bambino, la storia è fantastica ed è capace di far sognare chiunque e riportare chiunque a quelle sensazioni che si provano solo quando si è bambini. Hinokio è mirabilmente riprodotto con la computer grafica e interagisce in maniera incredibilente realistica col mondo attorno a lui. Un film bellissimo che lascia una sensazione incredibilmente piacevole.

ヒノキオ(Hinokio: Intergalactic Love)
Giappone, 2005 - regia Takahiko Akiyama

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un bel film, con un robottino che sembra reale e verosimile, pure quando usano un fantoccio, per evitar l'abuso della computer grafica. (di cui, quasi, non si nota la differenza, se non nei movimenti del rottino stesso)

Secondo me, se avessero tralasciato l'idea di Purgatory, sarebbero riusciti a creare una storia migliore. Ma penso che secondo i gusti nipponici, l'dea di un gioco che interagisce con la verità, sia più concepibile, o comunque meno astratta(!?)

In conclusione, mi è piaciuto!! Ed è un film scorrevole e leggero!! :)

PS: Scopro questi bei film, solo grazie al tuo blog!! Grazie!! :)

nicolacassa ha detto...

>Taro> Si, una bella sorpresa questo film!