lunedì 1 giugno 2009

恋空 (Koizora - Il Cielo Dell'Amore)

Avevo sentito già diverse volte parlare di questo film, l'avevo disponibile in videoteca ma mai avevo concretizzato la sua visione, forse perchè durante l'esame di uno spezzone per il test dei sottotitoli avevo visto un tipo orrendo dai capelli talmente biondi che sin dall'inizio ho sentito antipatia nei suoi confronti... e non mi sbagliavo.

Siamo dentro ad uno di quei treni locali che attraversano la campagna Giapponese. Mika, seduta vicino al finestrino, crea degli origami e pensa ad un uomo, un uomo che le ha cambiato la vita, per sempre. Mika ha l'aria stanca, come fosse reduce da una guerra, e in effetti ne ha passate di tante, troppe.

Balzo indietro di sette anni: Mika è al primo anno delle superiori, sono passati tre mesi dall'inizio delle scuole. Mika è in bagno con la sua gonna cortissima, si mette un gloss sulle labbra: non si é ancora innamorata, e in realtà non sa da dove iniziare. Un giorno poi il suo sguardo s'incrocia con quello di un ragazzo, una specie di folletto biondo-Giapponese che porta la divisa come un teppistello e fa coppia fissa con un altro tipo pieno di Pearcing, di nome Nozomu, che sembra anch'egli un teppistello. La cosa sembra finire lí. Mika perde il cellulare in biblioteca, questo viene ritrovato da uno sconosciuto che lo mette in uno degli scaffali, avendo cura di cancellare tutta la rubrica della ragazza e di prendere il suo numero. Comincia una specie di stalking, lui dice di chiamarsi "segreto", e con Mika inizia una relazione a distanza che la prende sempre di più, fino a quando non s'incontrano. Quando Mika si accorge di avere davanti il biondino, scappa impaurita, lui insiste fino a che non escono assieme ed esplode l'ammmore.
Non posso proprio andare avanti, per non essere spoiler, ma da qui in poi Mika passerà davvero tante gioie, assieme a tanti guai, diciamo più guai che gioie.
Dunque: il film è tratto dal ケータイ小説(keitai shosetsu - romanzo scritto dal cellulare) intitolato 恋空~切ナイ恋物語(Koizora: Setsunai Koi Monogatari - Il Cielo Dell'amore: La Storia Dell'Amore Doloroso): è una specie di romanzo autobiografico scritto da una certa 美嘉(Mika), una tipa alquanto sfigata se davvero le sono accadute tutte le cose che si vedono nel film visto che lei stessa afferma che la storia è totalmente non inventata. La serie di romanzetti elettronici ha raggiunto i 25 milioni di lettori, e da questa è stato tratto nel 2007 questo film, e nel 2008 un drama di sei puntate. L'adattamento cinematografico è in tutto e per tutto un 純愛(Jun-ai – vero amore) e ne rispetta i canoni: storia d'amore dolorosa, morte o malattie varie e lacrime a fiumi.
Devo dire che mi piacciono i 純愛(Jun-ai – vero amore), ma devo fare il "Vincenzo Mollica al contrario" della situazione, dicendo sin dall'inizio che questo film non è bello. E spiego il perchè nei seguenti punti:
1) Il troppo storpia, come dicono i vecchi saggi, e qui questo proverbio non è mai stato così appropriato: la ragazza passa davvero troppi guai, talmente tanti che la storia rasenta il ridicolo. Una storia con così tanti guai andrebbe girata in tutt'altra maniera, magari utilizzando il vero genere drammatico e non il dramma scolastico giovanile, e non perchè in Giappone problemi del genere non esistano, ma perchè a mio parere non si risulta cinematograficamente credibili.
2) Il mieloso delle espressioni goffamente poetiche recitate da attori ragazzini che interpretano "adultamente" dei ragazzini e la fotografia satura di colore; il montaggio quasi da drama (vedere anche il punto "6" a questo proposito); la voce fuori campo e altre cose si scontrano con l'estrema gravità e dolorosa potenza dei temi trattati.
3) Io adoro 新垣結衣(Aragaki Yui), dai tempi del drama マイ★ボス マイ★ヒーロー(My Boss My Hero), di cui è splendida co-protagonista, ma dopo averla vista in questo film penso non sia proprio all'altezza di un'interpretazione cinematografica, e sarebbe davvero meglio che si concentrasse sui drama: certo dopo aver visto un Jun-Ai coi controcoglioni intitolato ただ、君を愛してる (Tada, Kimi Wo Ai Shiteru - Semplicemente, Ti Amo), con una "vera attrice" di nome 宮崎あおい(Miyazaki Aoi), la visione di Koizora fa crescere esponenzialmente la noia e lo scontento.
4) Sarà che dopo anni di cinematografia Giapponese ne ho visto tante, di storie, ma questo film è scontato già dall'inizio, io avevo indovinato il finale già da prima della fine del primo tempo: non ci sono idee concrete in questo adattamento.
5) Se c'è una cosa del cinema Giapponese che ho capito e in fondo apprezzato fin'ora, è che l'atto sessuale in tutte le sue forme, dal bacio, alla carezza spinta al rapporto completo, sono assolutamente sempre omessi o fatti immaginare allo spettatore, ma qui si va sull'esplicito, un'esplicito sgradevole che si materializza sia nelle immagini che nei racconti della voce fuori campo: quello che ho sempre amato dei Jun-Ai è la purezza sensoriale del rapporto amoroso, la distillazione della vera essenza del sentimento cosa che solo questa cinematografia Giapponese nella mia esperienza personale ha saputo esprimere. Siamo anni luce dalla poesia dell'Iwai di Love Letter, e dalla grezza potenza visiva dello Yukisada di Sekachu: persino un Norihiro Koizumi a 26 anni d'età ha fatto di meglio nel 2006 con la sua ottima opera prima Tayou no Uta.
6) Lo sconosciuto Natsuki Imai, regista di questo film, non ha fatto altro nella vita che drama, e la sua inesperienza cinematografica si sente tutta in questo film girato come un micro-drama.
7) Mai come in questo caso il tema la morte è sfruttato e abusato per risolvere il plot.
8) Spesso nei Jun-Ai c'è una piccola componente comica e sdrammatizzante, ma qui, nada.
Ci sono alcuni punti positivi, come alcune battute, ma tutto il resto è piattume e soprattutto alle donne piace (chiedete a Shiho che non ha ancora smesso di piangere).
恋空 (Koizora - Il Cielo Dell'Amore)
Giappone, 2007 - regia di Natsuki Imai