Questo film del 1987 era in archivio già da tempo, ma visto il grande clamore generato dall'uscita del film "Hachi", del 2009 diretto da Lasse Hallstrom e interpretato da Richard Gere, ho pensato fosse opportuno recuperarlo.
Ho già parlato di questa storia in questo post del blog nicolaingiappone, ripropongo qui un pezzo di quel post. "ハチ公(Hachikō) era un bellissimo esemplare di razza 秋田(Akita), apparteneva ad un importante professore universitario di nome 上野英三郎(Ueno Hidesaburō) che nel 1924 venne trasferito al dipartimento di agricoltura dell'università di Tokyo. Hachiko era solito accompagnare il suo padrone tutte le mattine alla stazione di Shibuya, e lì aspettava fino a sera quando il professor Ueno tornava, per accoglierlo festosamente. Il professor Ueno morì un anno dopo, nel 1925. Hachiko, dopo la morte del padrone, continuò a raggiungere la stazione tutte le mattine, e ad aspettare il suo padrone fino a sera, ogni singolo giorno dell'anno. Quattro anni dopo, nel 1928, venne nominato un nuovo capostazione, che accortosi del fedele inquilino, gli permise di girare liberamente per la stazione, e di dormire in un ripostiglio vicino alla sua pensilina. Hachiko non smise mai di rispettare l'orario di partenza e di arrivo del treno utilizzato dal suo padrone. I gestori dei punti di ristoro della stazione cominciarono a nutrirlo, e sebbene molti avessero dubbi sul fatto che fosse lì esclusivamente per il cibo che gli davano, rimaneva il misteriosamente inspiegato il fatto che il cane fosse sul binario sempre alla stessa ora di mattina e di sera. La devozione di Hachiko nei confronti del padrone commosse molte persone, e fu così che venne chiamato 忠犬ハチ公(chūken Hachikō - Il Fedele Hachiko). Nell'aprile 1934 venne eretta in suo onore una statua, fusa dallo scultore Shou Ando, proprio davanti all'ingresso occidentale della stazione di Shibuya, e Hachiko era lì, presente. L'8 marzo 1935 il cane non si presentò all'usuale appuntamento delle 18:00. Morì quel giorno, di una malattia chiamata Filariasi. Dopo la morte del padrone, per 10 anni, non smise mai un giorno di aspettarlo alla stazione di Shibuya. I maggiori giornali di Tokyo ne diedero notizia, vennero celebrati solenni funerali alla presenza delle autorità e Hachiko divenne il maggior esempio citato dai genitori per la buona educazione dei bambini, la sua devozione infatti rispecchia in pieno lo spirito di sacrificio e di devozione del quale dev'essere dotato un buon Giapponese. I resti di Hachiko sono conservati in stato di imbalsamazione nel 国立科学博物館(Kokuritsu Kagaku Hakubutsukan - Museo Nazionale della Scienza) di Ueno, Tokyo" ... "Ogni anno da allora, il 7 marzo, viene celebrata una festa nel piazzale Hachiko, chiamata 忠犬ハチ公まつり(Chūken Hachikō Matsuri - Festa in onore del Devoto Hachiko)".
Il film è abbastanza lento, una sterile trasposizione della vita del cane, raccontata dalla sua nascita alla sua morte. Il professore, la sua vita e la sua morte sono eventi marginali come è giusto che sia, cosiccome sono marginali i personaggi che si avvicendano nella narrazione. A proposito del ritmo: se non amate la lentezza dei film Giapponesi, odierete questo film! Lodevole sterilità estesa anche alle scene commoventi che sono pompate pochissimo, al contrario di come invece dev'essere il film del 2009: progettato per far piangere. Ecco uno dei lati positivi di ハチ公物語(Hachiko Monogatari): è che non strappa lacrime, o quasi.
Non so nulla di come ci si comportasse negli anni '20 in famiglia, ma nella famiglia Ueno, un po' come succede ai giorni nostri, le donne comandano! Il povero professore si deve padroneggiare tra i diktat di una moglie insistente e opprimente e dai capricci di una figlia capricciosa e viziata. Tutto il contrario insomma di quella presunta società maschilista, quella Giapponese, raccontata e supposta da molti. Non ho termini di paragone, parenti o amici Giapponesi in grado di raccontare come effettivamente fosse la vita nel Giappone degli anni '20, ma per alcuni aspetti questa sceneggiatura mi sembra tanto artificiosa e televisiva. Tutto il film poi è girato in set, ovviamente era impossibile riprodurre la stazione di Shibuya di quegli anni, ma alla fine vedere sempre lo stesso tram passare, i muri di cartapesta dei palazzi, fa sembrare l'ambientazione una piccola disneyland.
Il film ebbe un enorme successo ed incassò l'equivalente di 60 milioni di dollari, oltre ad essere premiato in diversi concorsi cinematografici nazionali.
Ho già parlato di questa storia in questo post del blog nicolaingiappone, ripropongo qui un pezzo di quel post. "ハチ公(Hachikō) era un bellissimo esemplare di razza 秋田(Akita), apparteneva ad un importante professore universitario di nome 上野英三郎(Ueno Hidesaburō) che nel 1924 venne trasferito al dipartimento di agricoltura dell'università di Tokyo. Hachiko era solito accompagnare il suo padrone tutte le mattine alla stazione di Shibuya, e lì aspettava fino a sera quando il professor Ueno tornava, per accoglierlo festosamente. Il professor Ueno morì un anno dopo, nel 1925. Hachiko, dopo la morte del padrone, continuò a raggiungere la stazione tutte le mattine, e ad aspettare il suo padrone fino a sera, ogni singolo giorno dell'anno. Quattro anni dopo, nel 1928, venne nominato un nuovo capostazione, che accortosi del fedele inquilino, gli permise di girare liberamente per la stazione, e di dormire in un ripostiglio vicino alla sua pensilina. Hachiko non smise mai di rispettare l'orario di partenza e di arrivo del treno utilizzato dal suo padrone. I gestori dei punti di ristoro della stazione cominciarono a nutrirlo, e sebbene molti avessero dubbi sul fatto che fosse lì esclusivamente per il cibo che gli davano, rimaneva il misteriosamente inspiegato il fatto che il cane fosse sul binario sempre alla stessa ora di mattina e di sera. La devozione di Hachiko nei confronti del padrone commosse molte persone, e fu così che venne chiamato 忠犬ハチ公(chūken Hachikō - Il Fedele Hachiko). Nell'aprile 1934 venne eretta in suo onore una statua, fusa dallo scultore Shou Ando, proprio davanti all'ingresso occidentale della stazione di Shibuya, e Hachiko era lì, presente. L'8 marzo 1935 il cane non si presentò all'usuale appuntamento delle 18:00. Morì quel giorno, di una malattia chiamata Filariasi. Dopo la morte del padrone, per 10 anni, non smise mai un giorno di aspettarlo alla stazione di Shibuya. I maggiori giornali di Tokyo ne diedero notizia, vennero celebrati solenni funerali alla presenza delle autorità e Hachiko divenne il maggior esempio citato dai genitori per la buona educazione dei bambini, la sua devozione infatti rispecchia in pieno lo spirito di sacrificio e di devozione del quale dev'essere dotato un buon Giapponese. I resti di Hachiko sono conservati in stato di imbalsamazione nel 国立科学博物館(Kokuritsu Kagaku Hakubutsukan - Museo Nazionale della Scienza) di Ueno, Tokyo" ... "Ogni anno da allora, il 7 marzo, viene celebrata una festa nel piazzale Hachiko, chiamata 忠犬ハチ公まつり(Chūken Hachikō Matsuri - Festa in onore del Devoto Hachiko)".
Il film è abbastanza lento, una sterile trasposizione della vita del cane, raccontata dalla sua nascita alla sua morte. Il professore, la sua vita e la sua morte sono eventi marginali come è giusto che sia, cosiccome sono marginali i personaggi che si avvicendano nella narrazione. A proposito del ritmo: se non amate la lentezza dei film Giapponesi, odierete questo film! Lodevole sterilità estesa anche alle scene commoventi che sono pompate pochissimo, al contrario di come invece dev'essere il film del 2009: progettato per far piangere. Ecco uno dei lati positivi di ハチ公物語(Hachiko Monogatari): è che non strappa lacrime, o quasi.
Non so nulla di come ci si comportasse negli anni '20 in famiglia, ma nella famiglia Ueno, un po' come succede ai giorni nostri, le donne comandano! Il povero professore si deve padroneggiare tra i diktat di una moglie insistente e opprimente e dai capricci di una figlia capricciosa e viziata. Tutto il contrario insomma di quella presunta società maschilista, quella Giapponese, raccontata e supposta da molti. Non ho termini di paragone, parenti o amici Giapponesi in grado di raccontare come effettivamente fosse la vita nel Giappone degli anni '20, ma per alcuni aspetti questa sceneggiatura mi sembra tanto artificiosa e televisiva. Tutto il film poi è girato in set, ovviamente era impossibile riprodurre la stazione di Shibuya di quegli anni, ma alla fine vedere sempre lo stesso tram passare, i muri di cartapesta dei palazzi, fa sembrare l'ambientazione una piccola disneyland.
Il film ebbe un enorme successo ed incassò l'equivalente di 60 milioni di dollari, oltre ad essere premiato in diversi concorsi cinematografici nazionali.
5 commenti:
Io ho visto il film del 2009 e sinceramente non mi è piaciuto. Se lo scopo era quello di produrre lacrime facendo leva sul sentimento verso i cani, non ha raggiunto a mio avviso lo scopo. Molto più emotivo il film "Io e Marley" per restare in argomento cinofilo.
http://uskebasi.wordpress.com/
Ti premio anche questo blog caro cugino ^__*
carino il film Hachiko, davvero bellissimo il tuo blog, complimenti per i contenuti e per averlo dedicato al cinema giapponese, adoro il giappone in tutte le sue espressioni artistiche ;)
a presto,
Marco Michele
CN
Per me uno dei film più EMOZIONANTI che io abbia mai visto!
Totalmente in disaccordo con Uskebasi: ma come fai a non emozionarti verso la fine io proprio non lo so..........MAH!!
Il film simbolo per un sentimento importante che poche persone conoscono e rispettano e che solo i cani sanno veramente dare: Loyalty (Chuujitsu)!
Grazie Nicola per questo tuo ennesimo "incredibile" blog. Con tutte le sue luci ed ombre (molte) il Giappone resta sempre interessante oltre ogni umana valutazione!
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