La famosa idol Misa viene inseguita da un maniaco che la vuole uccidere: il furfante cade a terra privo di vita e vicino a lui appare un Death Note. La ragazza ne ne impossessa e comincia subito a imitare il lavoro del suo grande idolo, Kira, amato da lei come da tantissime altre persone come il salvatore dell'umanitá. L rimane spiazzato da questo avvenimento, non potendo più attribuire a Light, sospettato di essere Kira ed attirato da L a diventare suo stretto collaboratore per dare una svolta alle indaginie quindi la lui stesso marcato a vista, la paternitá degli omicidi. Il nuovo Kira é più infantile e si muove con più imprudenza. Light sa che se si potesse unire al nuovo Kira potrebbe diventare invincibile, anche perché il nuovo arrivato al contrario di lui ha ottenuto la vista dello Shinigami guardiano ed é in grado di uccidere le persone semplicemente guardandole in volto.
I due Kira s'incontrano e le cose si fanno sempre più difficili per L, che dovrá utilizzare tutto il suo ingegno per risolvere il caso e mettere fuori combattimento i due criminali.
Quando ho visto apparire un secondo quaderno della morte e un secondo Shinigami, devo ammettere di aver pensato che stavano rovinando tutto, ma l’intreccio narrativo rimane comunque avvincente pur complicandosi in maniera oscena...
Non ho mai letto il manga e non ho mai visto l'anime: il mio primo approccio con la trasposizione cinematografica della saga é avvenuto nella decima edizione del Far East Film Festi al di Udine, con lo spin off "L change the world", diretto da Hideo Nakata. Non ci capii molto a dire la veritá ma rimasi colpito dal personaggio di L, l'astuto e misterioso investigatore privato che affronta Kira. Le due pellicole della saga erano proiettate nel pomeriggio, prima dell'inizio del festival, e ora capisco il motivo di questo ostracismo: rimettere gli spettatori in linea col filo narrativo che unisce questi due film con il lavoro di Nakata. Molti li definiscono dei film "bruttini", e in effetti é difficile capire se si tratti di un prodotto televisivo o cinematografico: girati in digitale e privi di qualsiasi effetto visivo, esclusa l'animazione degli Shinigami che fa davvero pena.
Vedere questi film di certo non lascia il segno, ma se non avete mai letto il manga lo farete, questo é certo, e soprattutto vorrete guardare il film di Nakata per sapere di più sul personaggio di L, il più riuscito di questa versione per il grande schermo.
デスノート The Last Name (Desu nooto - Death Note), l'ultimo nome
Giappone, 2006 - regia di 金子修介(Kaneko Shūsuke)